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    21.11.2015
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    Quanno tramonta 'o sole (Russo - Gambardella) tenore Francesco Albanese
    Quanno tramonta 'o sole (1911)di Ferdinando Russo e Salvatore Gambardellatenore Francesco AlbaneseAlbanese Francesco, tenore. (Torre del Greco, Napoli 13 agosto1912 -- Roma 11 giugno2005)La voce pastosa, calda ed espressiva gli permise di eccellere nella canzone napoletana con interpretazioni rispettose delle partiture originali. Non si limitò a mettere in repertorio i classici della canzone ma scese in campo anche nella Piedigrotta. Avvenne nel 1949 al Teatro Bellini di Napoli, nel quadro delle audizioni Bideri e cantò Desiderio di Trusiano e Mazzocco. Nel 1951 incise Malafemmena di Totò: la sua versione è tra le migliori. Studiò canto lirico fin dall'adolescenza a Napoli. Si trasferì giovanissimo negli Stati Uniti, a Boston dove vinse il prestigioso concorso Geraldin Ferrar, mitico soprano che proprio di Caruso era stata partner. Tornato in Italia, frequentò severi corsi di canto a Bologna, e presso l'Opera di Roma con Francesco Salfi. Dopo modeste apparizioni diventò professionista nel 1937 e incise Luna Nova, 'A vucchella, Santa Lucia luntana. L'anno dopo il regista Amleto Palermo lo scritturò per la colonna sonora del film Napoli che non muore con Fosco Giachetti, Gianni Agus, Clelia Matania e Marie Glory. Albanese appuntò cantò Napule can un more di Tito Manlio e Bonavolontà. Nel 1939 tornò in sala di incisione per Gelusia (napulitana). Sulla scena lirica esordì a Roma il 10 giugno 1940 interpretando il ruolo di Evandro nell'Alceste di Gluck. Nel 1942, esordì alla Fenice di Venezia nel ruolo di Ramiro. Nonostante i successi continuò a dedicarsi a lla canzone napoletana. Nel 1941 registrò Mandulinata amara di Quagliero-Celentano che non ebbe riscontri commerciali. Più fortunata Senz'odio e senz'ammore di Ernesto Murolo. Cantò nei più importanti teatri del mondo, dal San Carlo di Napoli, alla Scala, da Lisbona nel 1946 a Londra nel 1947, da Monaco a Stuttgert nel 1952. Eccelse nel repertorio di Rossini, Mozart, Verdi , Puccini, Cherubini, Spontini, ed affrontò anche il repertorio francese e tedesco con grande successo con l'opera di Charpentier, Louise, nel ruolo di Julien, e con l'opera di Weber, Il franco cacciatore nel ruolo di Max , e proprio in quest'opera il critico Giorgio Vigolo scrisse: "Albanese ripose generosamente e con maschia espressività alle esigenze del suo personaggio". senza rinunciare a misurarsi con opere meno famose come La regina Uliva di Sonzogno (Milano 1949), La luna dei Caraibi di Lualdi (Roma 1953), L'incantesimo di Montemezzi (Verona 1953), e la partecipazione in prima rappresentazioni per l'Italia quali: Agnese di Hohenstaufen di Spontini (Firenze 1954), I capricci di Marianna di Sauguet (Napoli 1955), e soprattutto Matrimonio al convento di Prokofiev (Napoli 1959), in cui creò una saporosa figura di personaggio comico per lui inconsueto ed indimenticabile. Nel 1945 all'apice della fortuna, fu protagonista del film Canto ma sottovoce, diretto da Giudo Brignone con Paolo Stoppa, Ave Ninchi e Mariella Lotti. Nel 1952 al Maggio Musicale Fiorentino fu accanto a Maria Callas nella riscoperta de l'Armida di Rossini e poi ancora con lei nella indimenticabile Ifigenia in Tauride alla Scala di Milano nel 1955. E al San Carlo concluse la carriera dopo 21 anni di successi in Lo schiavo di sua moglie nel 1961. Lasciata troppo presto la carriera, Beniamino Gigli lo salutò come "l'Imperatore dei Tenori", trovò impiego come funzionario alla Cassa per il Mezzogiorno. Visse appartato a Roma con la sua seconda moglie, il soprano Onelia Fineschi da cui ebbe una figlia. Il critico Gualerzi lo considerò nel campo della canzone napoletana secondo solo a Caruso. A Torre del Greco, dal 1994, si tiene un concorso di canto lirico che porta il suo nome.

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